Bar Silio
Storie di giovani gomiti appoggiati ad un bancone di provincia

lunedì, luglio 17, 2006

Dottor Giacomelli

Martedì 4 Luglio
il nostro Giacomellino ha entusiasmato e emozionato tutti noi regalandoci 'sto 110 e lode.
Oltre al "viaggetto" che gli abbiamo regalato credo sia il minimo dedicargli uno spazietto tutto per lui sul nostro bar.






Centodieci volte complimenti da parte di tutto lo staff dei gomiti!!!

domenica, luglio 09, 2006

L'Italia s'è desta

Un'ora all'inizio del sogno... Da sempre ci dicono che, a parte pizza, mafia e mandulin, siamo una nazione di pallonari... ed è per questo che per un italiano è impossibile non sentirsi legato al calcio...
Ma per chi, come me, è nato dopo il mundial '82, la sensazione è sempre stata la stessa: non essere all'altezza delle aspettative... Oggi no... nella semifinale antipanzer abbiamo dimostrato di giocare il più bel calcio del mondiale... come soltanto una Squadra vera sa fare... e su questa squadra tutto il paese si unisce lasciando da parte la ormai patologica divisione sociopolitica che da sempre ci spacca a metà impedendoci di gioire e patire insieme... fanculo doping, calciopoli e catenaccio... benvenuti nella nuova Italia!!!
I gomiti sono già tutti in prepartita... pubblico questo post e li raggiungo...
Solo una cosa... quando, tra circa tre ore, arriveranno i primi commenti, forse qualcuno parlerà anche del tizio nella foto... che probabilmente stasera disputerà la sua ultima partita vera in casacca azzurra... Alex Del Piero è uomo e calciatore ideale... e fa parte di quel calcio che fa bene al nostro paese... alla nostra nazione di pallonari... E queste sue ultime manciate di minuti italiani sono davvero intonate con il valore e la lealtà della nostra squadra...
Forza azzurri!!!

mercoledì, luglio 05, 2006

Una semifinale in multicolor

Da quando i “mangialumache-senza bidè” (solo per correttezza nei confronti di noi spaghetti-mandolino s’intende) hanno sbattuto fuori dal mondiale i miei “fejoada-guaranà” (ma verrebbero fuori degli articoli pieni di luoghi comuni scrivendo in tetesco!) il mio mondiale da tifoso poteva dirsi chiuso. La delusione aveva sopraffatto la mia fame morbosa di passione, pathos e immedesimazione nelle gesta dei calciatori. Fine? Non del tutto, non fino a martedì.

Birra-crauti contro Spghetti-mandolino è uno scontro che evoca eventi che hanno scritto la storia del calcio. C’è un’emozione palpabile in tutti coloro che ne prenderanno parte, giocatori, addetti ai lavori, addetti stampa, istituzioni, tifosi. Io sono il più rilassato di tutti, la mia nazione verde-oro è già rientrata in patria a testa bassa. Eppure prima di incontrare le bleus il mio livello di tensione emotiva era altissimo, 8 su 10 già al fischio d’inizio. Mi appresto quindi con un distaccato 2 a rendermi partecipe del grande evento tra tedeschi ed italiani. Così il primo tempo mi scivola via di dosso senza che il mio stato d’allerta superi il 3 sulla scala graduata. "Non sapevo fosse così rincuorante non mettere a repentaglio le proprie coronarie, in fondo è solo calci". Per la prima volta in vita mia riesco a svilire il mio ardore con questo debole ed indolente adagio. Inizia il secondo tempo, non accade nulla di rilevante, rimango rilassato. Scorrono i minuti, si profilano i supplementari, tensione a 5, fino a quando i Teteschi organizzatori del mondiale, se ne infischiano del fair-play non restituendo palla quando era implicito che lo facessero in almeno due occasioni. Uè, io gioco a calcio, ‘ste cose fanno incazzare anche in terza categoria, arrivo a 6 e mezzo. Schermaglie, piccoli sussulti, finiscono i tempi regolamentari. Pronti, via, palo di Giardino, traversa di Zambrotta, parata di Buffon, ed io che ho la mente devastata altrove ma il cuore ed i piedi nel pallone arrivo ad un bel 7 e mezzo, diventato subito 8 come lo spettro dei subdoli rigori inizia ad aleggiare sopra le sorti delle squadre. 119esimo minuto di gara. Pirlo vede Fabio Grosso, difensore dalla faccia pulita, dal protagonismo defilato, in area. E questo affonda una staffilata arcuata là vicino al palo, dove la sua gioia può esplodere. Fabio corre, non ci crede, il suo “no no no” incredulo rilancia l’amarcord, l’urlo di Tardelli ’82. Strano che io abbia esultato come il mite Prodi in tribuna, scatto in piedi, poche urla e tanti applausi, molto istituzionale, poco da tifoso stremato o da chi il calcio ce l’ha dentro perché lo gioca appassionatamente in piazza come là in Germania. Nemmeno il tempo di sedersi ancora e Del Piero, vessata bandiera della Juventus, campione e uomo esemplare, riscatta tutti gli alti e bassi di una carriera invidiabile decretando il 2 a 0, distruggendo le speranza dei tedeschi. E sia tripudio, sia un bel 9 goduto in piedi, anche se col mio inedito istituzionalismo alla Pertini dell’82… chissà, i ricorsi storici…
Partono i caroselli con le auto, sventolano tricolori ovunque. Io non so mescolarmi tra la fola, strepitare fino a notte, so godere dell’atto sportivo come picco dell’emozione e faccio scemare poco alla volta la mia gioia, la congelerò ad un 6 di vigilanza in trepidante attesa della finale.
Avrei voluto fosse stata Italia – Brasile, per goderne fino alla fine con uno stabile 7 da fiero italo-brasiliano quale sono, vorrà dire che vincere sarà più intenso…magari prendendoci qualche rivincita.

E se dovessero andare male le cose andiamo a Paris con le chiavi inglesi (che ci rimangono male quegli sciovinisti) e gli smontiamo la tour Eiffel, tanto è tutta bullonata… bulletti presuntuosi!