Bar Silio
Storie di giovani gomiti appoggiati ad un bancone di provincia

mercoledì, marzo 19, 2008

Briose ed Effervescenti... vi amo!

… specie quelle fredde, anche se chi mi conosce mi smentirà subito dicendo che ho una predilezione per le calienti…

Quelle poche che ho avuto sono state indimenticabili, a loro va tutta la mia devozione e gratitudine possibili.
La scalata a tutte le altre sarà ardua, anche perché sembrano essere una massa indistinta, sono tutte ugualmente inarrivabili. Si suol dire così quando con loro non si ha fortuna, si tende quasi a ripudiarle, ma poi si sa che sono imprescindibili per l’esistenza di noi uomini.
Ed il peggio è che tutti le desiderano, è un morbo comune, diffusissimo, sempre sulla bocca di tutti, il che rende preziosa ogni singola conquista, tanto da vantarsene spesso con gli amici.
Sono lì ammiccanti e lucenti, coi loro sgargianti richiami, mi seducono, mi hanno già conquistato, due sole non bastano mica a quietare le voluttuosità di un omaccione virile come me, ne voglio ancora! E ancora!
Me ne frego se dicono che possono rovinarti la salute, è bello inebriarsi del loro profumo, del loro gusto rotondo, io le amo e non posso farne a meno, le voglio tutte, che loro siano d’accordo o meno, non lascio niente a nessuno!


Trafugate di nascosto, residuo bellico di una festicciola piuttosto briosa e combattiva. Un ingente arsenale alcolico da riconsegnare alla patria di legittima provenienza, dopo che il casolare, estemporaneo teatro del conflitto, era stato invaso dagli ormai onnipresenti imprenditori edili inglesi, proprietari e despoti, che brandiscono contratti d’affitto faraonici come se fossero coltelli a serramanico a tradimento… questi inglesi… che peggio di blatte, scarafaggi e qualsiasi sgorbio che viaggia su più di quattro zampe, s’insediano da anni nei rustici delle nostre campagne che tanto li affascinano.

Toccava a me il compito di infiltrarmi infido tra le loro fila, o quei birromani, durante la ricognizione della casa dopo la loro assenza, avrebbero ingiustamente rivendicato anche il possesso delle preziose dame di luppolo, che solo per esigenze logistiche erano state lasciate lì, in attesa che qualche impavido ubriacone tornasse a salvarle.
Eccomi damigelle! Apro il frigo, carico alla svelta tutte le 43 bionde giovinette e fuggo, inosservato, perfettamente mimetizzato alla polvere, al biascicato brusio british che pervade la casa di ostilità e le ossa di paura, al silenzio del bacarozzo che in qualche stipite di finestra avrà allestito la sua palla di merda.
Gli inglesi non si accorgono di nulla ed io fuggo con la refurtiva, con gli ostaggi ormai liberati.

Tanto per festeggiare, non mi perdo in regali inchini e pompose formalità. Assalto subito da buon maniaco tre damigelle, ci do dentro, le faccio mie senza lasciargli alcun modo di reagire. Ne ingurgito gli umori con avida spudoratezza e frastuono di rutti che sembra sia tornata la guerra col suo cupo echeggiare polvere da sparo. Invece son soltanto i fuochi della festa, artefici di luci e boati per esultare con tutta la patria, ce l’ho fatta! …fiuuuuuuuu…BBBBBUUUUURP!!!!! Applausi e grida di gioia!

Proprio a me dovevano capitare 21,5 litri di birra incustodita? Mi sento un indegno plebeo nel custodire un così ricco forziere.
Quanto dureranno
stivate e protette nella mia camera gli onori della vecchia guerra? Sarò in grado di preservare le preziose munizioni per la prossima festosa guerriglia?
Sbrighiamoci a fare un’altra festa o me le faccio tutte, avido, lascivo, egoista, giuro che me le fotto senza pietà! Sono lì ammiccanti e lucenti, coi loro sgargianti richiami, mi seducono, mi hanno già conquistato. Io le amo e non posso farne a meno, le voglio tutte, che loro siano d’accordo o meno, non lascio niente a nessuno se non ci si sbriga a berle insieme…


N.B.
I paragoni entomologici con gli inglesi vanno considerati nell’ottica baldanzosa del contesto pregno di alcol da stock familiare del market ultrarisparmio e miniqualità. Tuttavia ne varrà sempre la pena salvare la birra da altrui fauci!
Chissà quante donne sono cadute nell’equivoco iniziale credendo che stessi parlando di loro…