Bar Silio
Storie di giovani gomiti appoggiati ad un bancone di provincia

venerdì, settembre 15, 2006

Amnesie estive

"Chi non si fa sentire da tanto tempo sta facendo qualcosa di importante"
XI comandamento Costitutio Maxima Kingdom of a Dreamer

Malcelate voci di corridoio ci hanno accusato di aver abbandonato il nostro bar.
Siamo molto, ma molto adirati... Perché nemmeno immaginate quante ce ne sono capitate quest'estate...
Ve ne raccontiamo solo alcune per rendere l'idea.

Fabio Contigiani, in arte Linu (Skrekk).
Metà Luglio, notte celtica di Montelago: il nostro incontra niente popò di meno che Bill Gates travestito da festoso vichingo yuppie. Il magnate americano scambia Linu per il suo amato assistente di word (testa a lampadina) e, in preda ai fumi dell'alcool, gli affida la gestione della microsoft e fugge urlando verso i boschi.
Il giorno dopo il nostro di imbarca per la Sylicon Valley con una valigia piena di php, speranza e plasil (?). Tutto fila dritto fino a ieri, quando, dopo aver sconfitto a scacchi un suo ingegnere Lituano, quest'ultimo si vendica formattandogli il cervello con questa semplice string:
C://linu/format/a_scordasse_a_linu.php
L'hanno rispedito in Italia con un aereo che arriva stasera. Non chiedetegli nulla perché naturalmente ha scordato gli ultimi mesi.

Giorgio Ventura, in arte Caru (Giò)
Dopo il memorabile viaggio a Budapest inizia subito a lavorare sulla sua tesi sperimentale in quel di Camerino. Durante una sessione di laboratorio, per un errore di calcolo, un laser lo colpisce depilandolo completamente e dandogli strani superpoteri. Imbarazzato più per l'assenza di peli che per i poteri, si accuccia su se stesso ricordando a tutti i passanti che ha problemi col colore rosa della sua pelle. All'improvviso un docente di fisica organica gli si avvicina saltellando e gli dice di non abbattersi perché i suoi superpoteri valgono molto più di una pelliccia di pelo. Giò si convince e raggiunge il Tibet con un salto, l'Islanda con un altro e via salti per il resto dell'estate. Giusto ieri sera, all'ennesimo balzo, il nostro incoccia con il patriot che stava riportando a casa Linu. Sopravvive aggrappandosi all'ala con le sue ultime forze, ma perde ogni suo potere.
Non chiedetegli nulla perché naturalmente ha scordato gli ultimi mesi.

Josafat Farroni, in arte Jomps (Jomps)
Basandosi sul comandamento che apre il post, già da anni il KGB si chiedeva cosa cazzo stesse tramando il nostro durante le lunghissime giornate in cui sembrava non fare una pippa, semiaddormentato davanti al PC. Quest'estate la loro preoccupazione è aumentata... ed hanno deciso di entrare in azione.
Durante l'ultimo giorno della pizzagra, tre loschi individui con vago accento russo si presentano a Jomps come batterista, bassista e chitarrista di una cover band degli incubus. Appena gli propongono di entrare cove voce nella loro band, Jomps scaraventa la fidanzata Elena giù dalle mura e li segue con gli occhi a cerbiatto e la lingua tra i denti. Dopo cinque minuti si ritrova legato e imbavagliato nel bagagliaio di una ritmo dell'86. Nel frattempo Elena rinviene trovandosi davanti un perfetto sosia del suo ragazzo e conclude con lui la serata, ignara dello scambio. Solo due mesi dopo si scoprirà che si tratta del noto imitatore Pedro di Pollenza.
Il nostro trascorre l'estate nei sotterranei della discotaca mirage, da cinquant'anni covo della mafia russa. Dopo averlo studiato attentamente, gli psicologi si rendono conto che per tutto quel tempo Jomps non stava effettivamente facendo una sega. Ritenendolo inutile, lo utilizzano come merce di scambio per una partita di droga proveniente dall'America. Arrivato all'aereoporto di Seattle, il pacco che lo contiene viene imbarcato per errore nel solito patriot diretto in Italia. Il lungo viaggio lo stordisce completamente.
Non chiedetegli nulla perché naturalmente ha scordato gli ultimi mesi.


Se siete interessati potremmo raccontarvi le estati di altri gomiti celebri, ma purtroppo noi due abbiamo passato la fine dell'estate insieme e proprio non ci viene in mente cosa abbiamo combinato.
Ah... dimenticavamo... stiamo scrivendo dalla postazione internet nella cabina di comando del patriot...

Xoranì & Iloveyou